Patti di famiglia per l'impresa - Prefazione
Autorità, colleghi, illustri ospiti,*
vi do il benvenuto del Consiglio Nazionale del Notariato e della Fondazione Italiana per il Notariato al secondo convegno promosso dalla Fondazione. Questo convegno è il risultato di una sinergia che abbiamo voluto con i Consigli Notarili locali e con i loro Presidenti, con Aidaf, (Associazione Italiana delle Aziende Familiari), una realtà di Confindustria molto importante che rappresenta, con i suoi associati, oltre l'otto per cento del pic nazionale. Per noi collaborare con Confindustria e con le imprese è determinante così come lavorare insieme al Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti che, ha assicurato, nei tre convegni, la presenza di un suo rappresentante. Con grande tempestività la Fondazione ha voluto promuovere un convegno per esaminare questa nuova legge sui Patti di famiglia per l'impresa. Con Federico Tassinari, abbiamo elaborato il concetto di un convegno non itinerante, bensì di un convegno in progress. Il programma prevede in tutti e tre i convegni (Milano 31 marzo\Napoli 12 maggio\Palermo 16 giugno) le prime tre relazioni a tema fisso, con relatori diversi, mentre le successive relazioni variano, di convegno in convegno, per permettere al Notaio, all'imprenditore, al commercialista, che partecipa, di avere, in tutti gli incontri l'intero panorama della normativa.
A due settimane dall'entrata in vigore della legge sul Patto di famiglia per l'impresa già siamo ad un primo esame. Intendiamo offrire una risposta operativa perché questo è l'obiettivo della Fondazione che, a Roma, al suo primo convegno sul D.lgs. 122/2005 (20-21 gennaio 2006), ha proposto spunti estremamente operativi. Non vogliamo fare dottrina, siamo operatori tecnici, Notai, commercialisti, e pertanto dobbiamo dare risposte al mondo delle imprese, e, in questo caso specifico la richiesta è molto pressante. So che molti Notai hanno clienti in attesa per strutturare un Patto di famiglia. Questa normativa ha avuto un iter abbastanza lungo e travagliato perché era partita come patto per le imprese ed è diventata, mano a mano, nell'ultima stesura, quella elaborata oggi, Patto di famiglia per le imprese, andando a ricomprendere interessi più variegati rispetto a quelli del solo imprenditore. Voglio ricordare che, come Notariato abbiamo avuto l'onore - il Presidente Piccoli, il Notaio Valeriani ed io insieme al dott. Attanzio di Aidaf - di partecipare a una audizione presso la Commissione Giustizia del Senato, fondamentale per avere, se non proprio l'approvazione, perlomeno la "non opposizione" delle professioni. è evidente che il testo è perfettibile, l'abbiamo già detto, l'ha scritto Angelo Busani su IlSole24ore, che è qui per aiutarci nell'approfondimento. è una legge perfettibile, però lo stesso Senatore Semeraro, relatore in Commissione Giustizia al Senato, sostenne la necessità di procedere, altrimenti, a fine legislatura, si rischiava di non avere la legge. Dunque, ad approfondire e migliorare sarà la dottrina, i convegni, e questa è la prima testimonianza importante perché siamo ben 1400 iscritti. Quindi, andare ad elaborare, a trovare delle soluzioni interpretative nuove, sia da parte della dottrina, che dello stesso potere legislativo che con interpretazioni, con circolari, con risoluzioni, ha garantito l'impegno. Da un punto di vista normativo, la prima impressione è che ci troviamo di fronte al tentativo di superare un cardine nella vicenda successoria del nostro diritto civile: il divieto dei patti successori. Gioacchino Attanzio mi diceva ancora oggi che Aidaf intende continuare a lavorare per incidere ulteriormente sul limite dei patti successori. Questa legge è la prima risposta al superamento dei blocchi previsti dal nostro legislatore che stabilisce soltanto, all'apertura della successione ruolo e titolo dei legittimari ad avere una quota di tutto il patrimonio. Andrea Zoppini, nella sua relazione, andrà ad evidenziare come con la nuova legge, si prevede un anticipo della successione. Il tema di Zoppini tratta proprio l'emersione della categoria della successione anticipata. Dicevo della allocazione di questa nuova norma, è stata inserita nel quadro delle divisioni e questo deve farci riflettere. La posizione non è evidentemente casuale. Il Consiglio Nazionale ha costituito un gruppo di studio sui Patti di famiglia composto da venticinque colleghi che hanno approfondito il tema, scambiandosi le prime impressioni mentre gli studi su questa normativa matureranno nel tempo.
Allo stato attuale mi sembra possibile evidenziare le seguenti indicazioni:
Affinché ci sia una sicurezza e definitività dei trasferimenti dei beni che fanno parte del Patto di famiglia, sia si tratti dell'impresa che di beni mobili o immobili in liquidazione, è necessaria la presenza di tutti i compartecipanti alla famiglia, quali futuri legittimari. Tale partecipazione è l'unica a dare la certezza, la cristallizzazione del patto.
Una lettura liberale del comma quarto del nuovo art. 768-bis è applicabile per offrire all'imprenditore la possibilità di procedere direttamente alla liquidazione dei legittimari non assegnatari dell'azienda in considerazione che nell'assoluta maggioranza dei casi le disponibilità necessarie sono normalmente in capo all'imprenditore.
Del resto questa interpretazione è perfettamente in linea con quanto è riportato nei verbali dei lavori parlamentari.
La considerazione che il mondo delle imprese ha largamente anticipato la normativa con donazioni di quote societarie e di aziende, fa propendere accademia ed operatori del diritto a ricercare una soluzione che permetta di riprendere le donazioni pregresse per riqualificarle al fine di utilizzarle quali attribuzioni di un odierno Patto di famiglia che consenta all'imprenditore di ottenere i predetti risultati.
Fondamentale, poi, e qui torna la valenza dell'importanza delle collaborazioni con i dottori commercialisti, la valutazione dell'azienda, perché tutto si regge sulla valutazione corretta ed esatta che eviti la messa in discussione e l'esercizio eventuale del recesso. Il Notaio Pene Vidari esaminerà proprio questo aspetto. è fondamentale che il Notaio si avvalga o consigli le parti di affidarsi ad un esperto della valutazione, allegando anche la stessa perizia. Il mondo delle imprese si aspetta molto da questa legge. Per darvi un'idea con dati provenienti da Confindustria, su quasi sei milioni di imprese che costituiscono il panorama italiano, il 92% sono di tipo familiare e il 42% delle prime cento imprese sono a impronta familiare. L'obiettivo della legge è di agevolare il passaggio generazionale delle imprese per rendere competitivo il Paese. è interessante sapere che oltre il 50% delle aziende non riesce a passare alla seconda generazione per conflitti interni e alla terza generazione arriva soltanto il 15%. Quindi la fase del passaggio generazionale è foriera di litigi, di incomprensioni, di frizioni che solamente una legge ben fatta, ben interpretata e un contratto rigoroso può evitare. Favorire il passaggio generazionale favorisce l'economia del Paese. Per questo è fondamentale l'aspetto fiscale. Mi rivolgo alla classe politica. Il Senatore Caruso, oggi tra noi, ha avuto la responsabilità di portare avanti il disegno di legge in Commissione Giustizia, prima che finisse la legislatura. L'aspetto fiscale ne è il motore economico. Inserire una eccessiva pressione fiscale su questo tipo di contratti vuol dire non farli funzionare, vuol dire fare la cronaca di un fallimento annunciato come, forse, è avvenuto con la legge 122/2005. Il Senatore Caruso sa bene quali sono le opinioni del Notariato su questa legge di protezione acquirenti che non sta rispondendo alle aspettative che aveva in quanto è estremamente limitata la sanzione a carico di chi non rispetta la legge ed è troppo gravosa la fieiussione quale unica garanzia per l'impresa. Torniamo alla legge sul Patto di famiglia. Bloccare le imprese significa bloccare la Nazione. Noi dobbiamo far progredire l'economia del nostro paese. Però, e qui concludo, si vede quanto sia fondamentale in questo campo il ruolo del Notaio. Nella sua particolarità di terzietà, di magistratura laica, di funzione anti processuale, di tutore degli interessi di tutte le parti in gioco. Prima sottolineavo come da patto per le imprese è diventato Patto di famiglia per le imprese. Con la sensibilità della parte politica di recuperare tutti gli interessi dell'azienda e della famiglia imprenditoriale. Chi, meglio del Notaio, può essere il tutore del rispetto, delle garanzie e delle regole? Egli si impegna anche a garantire l'interesse del coniuge e degli altri legittimari. Abbiamo detto che ci sono le professioni tecniche, che sono di parte e che quindi devono essere chiamate per fare perizie, però il riconoscimento delle regole in uno Stato deve essere fondamentale.
Questo Stato deve chiarire attraverso la sua classe politica se ritiene che una Nazione debba avere regole certe nel rispetto delle quali si può svolgere ed evolvere l'economia del Paese, se ci devono essere delle professioni come il Notariato alle quali lo Stato delega una parte delle sue funzioni: professioni che debbono far rispettare le regole ed essere rispettate. Questo è un punto fermo, altrimenti se lo Stato e la politica decidono che si va verso il common law, il Notariato non potrà fare nulla per opporsi ad una scelta politica, che può giudicare suicida per l'economia del Paese, ma certamente legittima. Noi ci auguriamo che il legislatore si renda conto che le regole sono fondamentali e il rispetto delle stesse un ruolo e una professione che è quella del Notaio. Vi ringrazio.
Gian Vittorio Cafagno
Notaio in Novara
Consigliere di amministrazione
Fondazione Italiana per il Notariato
Coordinatore della Commissione Legislativa
Consiglio Nazionale del Notariato
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