Le operazioni societarie straordinarie: questioni di interesse notarile e soluzioni applicative - Prefazione

Il tema delle cd. "operazioni societarie straordinarie" rappresenta, da sempre, un'area fertile di questioni interpretative e di suggestioni applicative, in quanto coinvolge una serie di modifiche organizzative e patrimoniali di carattere eccezionale, sia per la loro frequenza, sia per la rilevanza del loro impatto sull'economia dell'impresa.

La peculiarità dei contributi presentati ai convegni di Genova e di Salerno, e raccolti nel presente Volume, si può riassumere nell'intento di proporre un'analisi delle diverse operazioni societarie dall'angolo di prospettiva del Notaio, chiamato a giocare allo stesso tempo il duplice ruolo di garante della legittimità dell'azione sociale e di consulente.

Il primo compito è assegnato dalla legge, ed affatica quotidianamente, nel tentativo di trovare il giusto equilibrio fra legittime richieste degli operatori di regolamentare in maniera funzionale ai propri interessi l'esercizio collettivo dell'attività di impresa, e rispetto delle norme inderogabili poste dall'ordinamento a tutela di interessi generali.

In tale ottica mi pare debba essere confermata una volta di più l'importanza del controllo preventivo come soluzione che consente di contemperare da un lato la tutela di interessi primari, di cui le norme inderogabili sono espressione, e dall'altro l'esigenza di stabilità dell'attività di impresa, che per sua natura non si piega facilmente all'adozione di rimedi ex post di natura reale.

Come in altra circostanza si è rilevato, anche la riforma del diritto societario ha confermato, seppur in maniera più riduttiva, l'opzione di politica del diritto di avvalersi della norma inderogabile come strumento di tutela di interessi che non si è voluti lasciare al gioco delle parti. Al contempo, tuttavia, si è preso atto e riconosciuto che il ricorso alla tutela reale ex post è idoneo a produrre effetti destabilizzanti sul mercato o comunque a gettare un'ombra di incertezza sul piano dei traffici economici, e comunque risulta nei fatti sovente incompatibile con l'avvenuto esercizio dell'attività di impresa. Di qui la notevole riduzione degli spazi concessi all'azione di invalidità, l'affermazione sempre più generalizzata dell'irreversibilità, immediata o successiva al decorso di un lasso di tempo contenuto, degli effetti delle delibere societarie, e la maggior diffusione del rimedi di natura obbligatoria.

Si percepisce in fondo un'intima contraddizione fra l'intenzione di continuare a tutelare interessi considerati primari (espressione di valori condivisi) mediante il ricorso alla norma inderogabile e la necessità di garantire stabilità all'azione sociale pur in presenza dalla violazione di una norma di tal natura.

Mi pare che il conflitto di esigenze, entrambe meritevoli, possa trovare armonica composizione tramite il controllo preventivo, che consente di evitare, a costi ridotti, l'ingresso nella vita economica di situazioni o soluzioni che siano incompatibili con i diritti e gli interessi primari che l'ordinamento ha scelto di tutelare con la norma inderogabile. In tal modo si realizza la protezione effettiva di questi ultimi senza porre una problema di stabilizzazione degli effetti delle delibere societarie, poiché il controllo preventivo ha impedito a queste ultime di divenire efficaci, bloccando alla fonte il potenziale pregiudizio, senza defatigare in un'estenuante, insoddisfacente e spesso onerosa contesa giudiziaria successiva.

In tale prospettiva e per il ruolo che gli è consegnato il notaio è chiamato a discernere con attenzione le norme inderogabili da quelle disponibili all'autonomia privata, al fine di ottemperare al compito di impedire l'accesso nella vita economica di atti illegittimi senza ostacolare la giusta aspirazione degli operatori alla realizzazione di strutture organizzative efficienti, a misura degli obiettivi che si sono proposti, senza ricorrere necessariamente ai modelli legali precostituiti.

Oltre che alla funzione di custode della legalità, il notaio può essere chiamato dall'esercizio quotidiano della professione a svolgere attività di consulenza, soprattutto a favore di quelle imprese piccole o medie che non possono avvalersi di consulenti esterni, suggerendo, con spirito di iniziativa, il compimento di determinate operazioni societarie straordinarie che possono risultare funzionali allo sviluppo dell'impresa o dei rapporti fra soci. Si pensi, a titolo esemplificativo, alla possibilità di ricorrere a quella particolare forma di scissione non proporzionale definita "scissione asimmetrica" per risolvere conflitti fra i soci, magari generati da vicende successorie, in ordine alle prospettive di sviluppo dell'impresa sociale, potendo giungersi, per tale via, alla separazione netta della compagine.

Il contesto economico in cui ci muoviamo e l'esperienza sembrano anzi insegnare che soprattutto la piccola e media impresa ha necessità di essere protagonista di "operazioni societarie straordinarie", in funzione del suo rafforzamento, e che soprattutto la piccola e media impresa ha bisogno di essere assistita in tali vicende, per essa spesso inconsuete, da un notariato esperto.

Per tutti questi motivi si è inteso offrire una visione delle vicende organizzative delle società di capitali dall'angolo di prospettiva del notaio, con la volontà di cogliere gli aspetti di criticità che ogni singola operazione può presentare e di proporre possibili e plurime soluzioni applicative che, pur garantendo la legittimità dell'azione sociale, consentano di perseguire gli interessi cui mirano gli operatori.

Il presente volume offre pertanto l'opportunità di avvalersi di contributi di esperti colleghi e valenti docenti universitari da sempre sensibili alle esigenze del notariato, con l'ulteriore particolarità di proporre sullo stesso tema un confronto virtuale, così da percepire eventuali difformità di vedute e di soluzioni su argomenti controversi.

Marco Maltoni

Notaio in Forlì

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