Il nuovo diritto fallimentare e il ruolo del notaio - Prefazione

Il diritto fallimentare italiano è stato oggetto, negli anni 2005-2007, di tre interventi normativi (rispettivamente: D.l. 35/2005, convertito con modificazioni nella L. 80/2005; D.lgs. 5/2006; D.lgs. 169/2007) che, seppure non sempre improntati alla medesima logica, hanno nel complesso profondamente modificato la precedente disciplina risalente all'emanazione, coeva al codice civile, del R.D. 16 marzo 1942, n. 267.

Esaurite le possibilità di intervento consentite dalla vigente legislazione, pure non potendosi negare che alcuni istituti restano per certi versi oggetto di una disciplina non priva di contraddizioni, è dovere del Notariato svolgere, attraverso la propria Fondazione, subito dopo l'entrata in vigore definitiva al 1° gennaio 2008, una prima riflessione organica, a beneficio delle esigenze culturali ed operative dei singoli colleghi.

In tale ottica, il Convegno [nota *] si pone un obiettivo di carattere generale, oltre che alcuni specifici obiettivi particolari.

L'obiettivo generale consiste nell'offrire ai notai una riflessione sintetica, seppure non banale, della nuova ispirazione della normativa fallimentare, soprattutto al fine di evidenziare le principali novità rispetto alla normativa tradizionale in vigore dal 1942.

Così, affidato il tema al Giudice Pasquale Liccardo, che della materia è non solo un profondo conoscitore teorico, ma anche un operatore pratico originale e coraggioso, si è cercato di comprendere:

- il passaggio da una normativa dettata principalmente in funzione punitiva dell'imprenditore coinvolto, e pertanto finalizzata alla mera liquidazione del suo patrimonio, ad una normativa più attenta alle esigenze, non sempre definitivamente pregiudicate dall'insolvenza, del complesso produttivo, e di tutti gli stakeholders che nei confronti del medesimo hanno intessuto a vario titolo relazioni giuridiche;

- il nuovo rilievo assunto, nella gestione della procedura, e sulla scorta di alcune best practices praticate in taluni Tribunali, dall'organizzazione e dalla capacità imprenditoriale, e, quindi, anche dal mercato nel suo insieme, che hanno portato il legislatore a concepire una vera e propria rivoluzione dei ruoli tradizionalmente affidati a ciascun organo della procedura, con preminenza, in molti passaggi, della logica "privatistica" rispetto a quella tradizionale "pubblicistica";

- lo spostamento, forse non del tutto compiuto, ma comunque rilevante, dalla centralità della posizione dei creditori, e del principio della par condicio, che della finalità liquidatoria tradizionale era il punto di riferimento più alto, alla centralità delle esigenze del complesso produttivo, quasi a fare emergere, anche nella prospettiva di una procedura di insolvenza, una nuova concezione istituzionalistica dell'impresa.

Il tutto, con un'inevitabile continua dialettica tra ragionamento giuridico e ragionamento economico, con le conseguenti opzioni in termini sia di efficienza ed adeguatezza delle diverse soluzioni in sede di interpretazione delle singole norme, sia di promozione, in ogni fase della procedura, della maggiore efficacia della gestione aziendale.

Gli obiettivi particolari, guardando al notaio, possono essere ricondotti a tre specifiche esigenze.

In primo luogo, l'esigenza, già in sede di prima applicazione delle nuove norme, di offrire al notaio pubblico ufficiale concreti strumenti operativi, affidabili e ragionati, partendo, alla luce delle nuove forme di pubblicità disposte per le procedure concorsuali, dall'individuazione stessa del soggetto dichiarato fallito, o comunque sottoposto a procedura concorsuale (la relazione affidata al Notaio Maurizio Corona), passando per l'inquadramento del problema, denso di implicazioni sempre maggiori nell'attuale economia integrata a livello transnazionale ed in considerazione delle specifiche responsabilità gravanti sul notaio, del soggetto dichiarato fallito all'estero, soprattutto laddove si tratti di persona fisica che non ha esercitato alcuna attività di impresa, secondo le regole sempre più diffuse del c.d. fallimento civile (relazione affidata alla Professoressa Marina Castellaneta), terminando con la rassegna dei numerosi problemi pratici connessi alla corretta costituzione in atto del soggetto dichiarato fallito, anche alla luce delle diverse autorizzazioni richieste da parte degli organi della procedura, con rilievo centrale, ormai, del comitato dei creditori, piuttosto che del giudice delegato (relazione affidata al Notaio Paolo Carbone).

In secondo luogo, e rivolgendosi questa volta al notaio come professionista chiamato a dare un'adeguata consulenza preventiva alle parti, si è cercato, attraverso tre distinte relazioni, tra loro coordinate (relazioni del Giudice Guido Federico e dei Notai Paolo Guida e Alberto Morano) di mettere a fuoco le nuove caratteristiche dell'azione revocatoria fallimentare, con particolare riguardo ai suoi rapporti con l'azione revocatoria ordinaria ed all'illustrazione dei principali casi in cui l'esperibilità stessa dell'azione è esclusa per legge (in quest'ultima ottica, si è cercato di dare particolare rilievo alla nuova disciplina dei rapporti tra azione revocatoria e preliminare trascritto, per cercare di comprendere anche gli eventuali profili di responsabilità del notaio che ha prestato la propria opera professionale relativamente ad un preliminare non destinato a trascrizione senza un'adeguata informazione delle parti).

In terzo luogo, infine, guardando questa volta al notaio come operatore giuridico qualificato di riferimento per imprenditori e giudici, si è cercato di esplorare, con una prima e per il momento del tutto aperta ricognizione delle diverse prospettive che la riforma sembra avere dischiuso, il ruolo che il notaio può essere chiamato a svolgere per promuovere e gestire con imparzialità e rilievo pubblicistico i nuovi contratti destinati a consentire una soluzione stragiudiziale della crisi di impresa (appare da ripetere, in questa ottica, per i suggerimenti tecnici e gli stimoli che i relatori sono riusciti a dare affinchè il notaio si applichi per assumere un ruolo da protagonista nella materia, l'idea di tenere un piccolo forum all'interno del Convegno, al quale hanno partecipato il Professor Andrea Zoppini, come coordinatore, nonché il Professor Danilo Galletti ed il Giudice Fabrizio Di Marzio, come esperti della materia), il ruolo che può essere svolto dal notaio nelle vendite dell'attivo fallimentare ispirate ad una logica competitiva (relazione dell'Avvocato Piervincenzo D'Adamo) e, più in generale, nell'ambito della nuova, e non incontroversa, procedura di concordato preventivo (relazione del Notaio Antonio Nicolini).

L'auspicio, al termine del Convegno, come è stato chiaramente espresso in sede di conclusione dei lavori dal Consigliere nazionale Gian Vittorio Cafagno, è che i notai presenti, e gli altri colleghi che vorranno leggere le relazioni scritte, comprendano che la società in cui operiamo sta vivendo un profondo processo di cambiamento non solo economico, ma anche sociale e giuridico, in forza del quale, accanto a funzioni tradizionali, orami ritenute, a ragione o a torto, meno importanti ed attuali, e per le quali, quindi, la permanenza di una riserva di competenza può essere vista come problematica, si aprono per ogni notaio, giorno dopo giorno, nuove prospettive e nuove possibilità operative che, quand'anche non sorrette, per il momento, da una riserva di attività attribuita dal legislatore, sono comunque particolarmente adatte alla figura tradizionale ma più che mai attuale del notaio pubblico ufficiale, imparziale rispetto a ciascuna delle parti, sensibile agli interessi dei terzi che non sono parti dello specifico atto negoziale, rigoroso custode della legalità.

A condizione che il notaio, nel cimentarsi con queste nuove prospettive, metta in gioco per intero la propria passione ed energia, la propria capacità di elaborare ed applicare fin dalla loro entrata in vigore gli istituti giuridici nuovi, la propria capacità di studio e di sacrificio per dare un contributo alla soluzione dei problemi.

Federico Tassinari

Notaio in Imola

Coordinatore Settore Studi Consiglio Nazionale del Notariato

Componente del Consiglio di Amministrazione Fondazione Italiana per il Notariato


[nota *] Il nuovo diritto fallimentare ed il ruolo del notaio, Modena, 19 Gennaio 2008

PUBBLICAZIONE
» Indice
» Approfondimenti
ARTICOLO
» Note