La "Circolazione" del contratto preliminare di alienazione di immobili - Prefazione

Ho il piacere e l'onore di ospitare un convegno della Fondazione Italiana per il Notariato proprio qui a casa mia, in Piemonte.

L'idea di presentare un argomento così importante lontano dai grandi centri urbani, avrebbe potuto comportare delle conseguenze in termini di presenze (colleghi e ospiti) e, invece, la partecipazione è stata ampia.

Questo è un segno della vitalità del Notariato che, in un momento così delicato, dà una risposta positiva e dimostra un desiderio di partecipazione dovuto certamente all'interesse verso l'argomento del convegno e agli illustri relatori che lo tratteranno.

L'idea di un convegno sulla "circolazione" del contratto preliminare è nata come conseguenza dell'entrata in vigore della legge Bersani (4 luglio 2006), che ha comportato notevoli cambiamenti nell'attività notarile, soprattutto riguardo ai preliminari redatti negli studi notarili. C'è il problema di conciliare delle consolidate prassi negoziali – che fino alla predetta legge vivevano in un mondo completamente separato rispetto all'attività notarile – con i rigidi paletti della tracciabilità dei pagamenti e della sempre incalzante normativa fiscale.

Ci si è resi conto che tutte le difficoltà operative, in realtà, rappresentavano un momento di crescita professionale. Le nuove formule non sono altro che un riconoscimento di ruolo per il notaio, un'occasione per dimostrare la capacità di essere un giurista competente e raffinato e di saper offrire ai clienti e agli altri attori che operano sulla scena del contratto di vendita immobiliare (amministratori, mediatori, immobiliaristi…) la giusta soluzione.

Si punterà, quindi, l'attenzione sulle varie problematiche del preliminare e della sua circolazione. Da qui si è partiti nell'ideazione di questo convegno con le persone, gli amici, gli illustri relatori che si alterneranno. Comincerà il prof. Alcaro, Ordinario di diritto privato a Firenze, al quale è affidato il compito di inquadrare il problema nella sua generalità: il contratto preliminare, le successioni soggettive che si possono venire a creare e le peculiari caratteristiche delle varie categorie, come ad esempio il contratto per persona da nominare, che verrà poi approfondito da Giorgio Baralis, Thomas Tassani e Giovanni Rizzi che, rispettivamente, tratteranno i profili della tutela delle parti, dei rapporti di natura fiscale con contratti di questo tipo e della tracciabilità dei pagamenti. Avremo, poi, un ospite "laico" che è Romolo Ferrario, immobiliarista professionale di Milano (ex vice presidente della FIAIP), che affronterà il problema dal suo punto di vista. Subito dopo, Gaetano Petrelli illustrerà le ricadute del DL 122/05 sulla professione (indicandone possibili miglioramenti), di cui tutti sappiamo come la finalità sia ottima, ma il funzionamento pessimo. Non più del 12% dei contratti preliminari italiani è redatto secondo la normativa in questione e ciò è un grave nocumento per la securizzazione dei contratti. Paolo Puri si occuperà delle problematiche dell'Iva relative alla "circolazione" di contratti stipulati da imprese. Ubaldo La Porta tratterà la cessione in permuta (sempre più frequente nella pratica).

Giampaolo Marcoz illustrerà le tecniche redazionali notarili, Ugo Friedmann le conseguenze ed i rischi dell'accertamento per una divergenza di valori tra il preliminare e l'atto notarile. Infine, Diomede Falconio ci parlerà della vendita di cosa altrui. Federico Tassinari, da par suo, tirerà le conclusioni e le fila dell'intero discorso indicando delle soluzioni per l'attività notarile. Questo in relazione alla parte scientifica.

Nell'ambito dei rapporti con la politica, il Notariato ha voluto offrire le proprie riflessioni in merito al deposito del prezzo presso il notaio.

Già in un precedente convegno sul preliminare, due anni fa, l'amico, notaio Christian Pisani di Parigi, ci aveva illustrato come in Francia avviene il deposito presso il notaio nell'ambito della contrattazione immobiliare.

La Commissione legislativa del Consiglio Nazionale del Notariato - di cui ho la responsabilità - ha studiato il problema nell'ambito del pacchetto casa, ovvero quel complesso di norme che sfortunatamente non ha avuto la luce, ma che, in maniera bipartisan, era stato accettato politicamente ed aveva passato tutti i filtri sino ad arrivare alla legge finanziaria e, solo a causa delle difficoltà politiche (a tutti note) dell'anno scorso, si era arenato (non, quindi, per questioni tecniche, ma, appunto, per ragioni politiche della maggioranza).

Da qui, la volontà di enucleare dal pacchetto casa alcune riflessioni finalizzate alla securizzazione del contratto e, quindi, volte a dare sicurezza e certezza alle parti, nel momento in cui vanno a concludere un contratto preliminare finalizzato in un atto notarile.

In altri Stati europei (Francia, Austria…) esistono normative che prevedono il deposito a mani del notaio di somme o di corrispettivi. Evidentemente, le fattispecie sono differenti, perché in Francia l'iter amministrativo di una pratica di vendita immobiliare si sviluppa in alcuni mesi; da qui, si giustifica la necessità di andare a creare un deposito reale, nel senso che le somme vengono consegnate nelle mani del notaio, il quale le versa in un serbatoio nazionale – spossessandosene evidentemente – e rilascia un documento di ricevuta. Inoltre, queste somme in Francia rivestono una funzione pubblica (ad esempio dal 1970 al 2002 hanno contribuito al rilancio dell'agricoltura tramite una destinazione al Credìt Agricole).

La ratio è quella di non far avere nella disponibilità del venditore queste somme, finchè il contratto non è andato a buon fine.

In Italia, dove il perfezionamento tecnologico della nostra attività fa sì che nel giro di pochissimi giorni si arrivi dalla conclusione del contratto al suo perfezionamento con la trascrizione e l'iscrizione, è difficile poter parlare di deposito in senso tecnico. è troppo poco il tempo per consentire uno spossessamento e una successiva immissione in un circuito nazionale; al più, potrebbe trattarsi di una segregazione, cioè, il notaio (al massimo) trattiene l'assegno e lo consegna dopo 5-8 giorni, necessari anche per la sua attività deontologica che permette di avere la certezza che la trascrizione è andata a buon fine e che, quindi, quell'acquirente è diventato effettivamente il proprietario.

La politica è sensibile a questo tipo di discorsi. Ho avuto occasione di confrontarmi con l'on. Roberto Cota (capogruppo della Lega alla Camera) e con lui ho cominciato ad affrontare questo tipo di discorsi, nei confronti dei quali si è dimostrato particolarmente sensibile.

Da qui, è nata l'offerta del Notariato alla politica di un testo e di idee per una riflessione. Sarà estremamente interessante sentire cosa diranno l'on. Cota insieme al Presidente del Notariato Paolo Piccoli coordinati dal giornalista de "Il Sole 24 Ore", Marco Bellinazzo, in merito a tali proposte di riflessione.

A mio modo di vedere, al di là della valenza scientifica e tecnica, lo sforzo di andare incontro alle necessità della politica testimonia in modo straordinario la vitalità, la competenza, la professionalità e la serietà del Notariato italiano.

Questa mi sembra la migliore risposta a quanto detto dal Ministro Brunetta in un Convegno tenutosi a Roma (sponsorizzato da Notartel) in tema di inserimento delle tecnologie notarili nell'ambito della pubblica amministrazione. Cioè che il Notariato ha avuto l'occasione di prosperare in virtù dell'inefficienza della pubblica amministrazione e che, con la riforma di quest'ultima, di riflesso, il Notariato avrà minor lavoro.

Io non credo che questo punto di vista sia del tutto esatto; ritengo invero, che l'amministrazione non può fare a meno del Notariato e, anzi, potrà migliorare la propria efficienza se accetterà il contributo istituzionale come ruolo di pubblico ufficiale, tecnico, professionale, tecnologico del Notariato.

La politica si serva del Notariato quale corpo sano e preparato dello Stato per ammodernare la macchina amministrativa e l'intero Paese.

Sono certo che, se questo accadrà, il Notariato non correrà rischi ed il Paese potrà crescere.[nota *]

Gian Vittorio Cafagno

Notaio in Novara

Coordinatore Commissione Legislativa

Consiglio Nazionale del Notariato

Componente del Consiglio di Amministrazione

Fondazione Italiana per il Notariato


[nota *] Trascrizione autorizzata dell'intervento introduttivo.

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