La nuova disciplina dei mutui ipotecari. Il ruolo del notaio e la prassi bancaria - Prefazione
Nelle intenzioni degli organizzatori, il Convegno ha costituito l'occasione per sottoporre a una verifica critica le numerose innovazioni normative che si sono recentemente succedute in materia di mutui ipotecari.
La frammentarietà e talvolta l'improvvisazione di tali interventi del legislatore hanno fatto sì che essi non abbiano spesso prodotto i risultati sperati, e in ogni caso abbiano posto agli operatori del diritto, e anzitutto ai notai, difficoltà pratiche e operative pressoché irrisolvibili.
Il primo obiettivo del Convegno è stato pertanto individuato nell'esigenza di fare il punto sull'interpretazione e l'applicazione delle nuove disposizioni legislative, tentando di razionalizzare il loro contenuto precettivo in un'ottica sistematica. A tal fine i relatori, sebbene siano tutti cultori della dottrina accademica o notarile, non hanno preso le mosse da alcuna preoccupazione astrattamente dogmatica, ma hanno viceversa assunto l'esperienza concreta della professione e della prassi negoziale come orizzonte dei problemi da risolvere.
Anche là dove si soffermano su questioni più propriamente concettuali o teoriche, le relazioni attestano inoltre chiaramente lo sforzo degli autori di non rinchiudersi nell'autosufficienza scolastica che caratterizza talvolta la "scienza giuridica", ma di dare un contributo leale e fattivo all'operato del legislatore, mettendosi, per così dire, al servizio delle sue ragioni e dei suoi obiettivi di politica del diritto. Il che significa anche, com'è proprio e caratteristico della iurisprudentia più autentica e della sua intima vocazione razionalistica, assumersi l'onere di criticare i mezzi e gli strumenti impiegati dal legislatore stesso, se essi non sono sufficienti o idonei a raggiungere gli scopi che si è prefisso.
In questo senso, la materia che ha costituito l'oggetto del Convegno può considerarsi veramente paradigmatica di una tendenza evolutiva più generale dell'ordinamento giuridico, la quale ha sempre più chiaramente messo allo scoperto la crisi profonda che caratterizza ormai il positivismo giuridico più retrivo e i miti politico-giuridici che ne hanno storicamente accompagnato e favorito l'affermazione: l'onniscienza e l'onnipotenza del legislatore hanno ceduto il passo alla consapevolezza che la formazione politica della sua volontà e la manifestazione di essa sotto specie di provvedimento autoritativo non sono, per così dire, la soluzione finale dei problemi giuridici, ma soltanto l'inizio (o quanto meno la prosecuzione) di una discussione più ampia, e tendenzialmente protratta nel tempo, che coinvolge la giurisprudenza e la dottrina, e che si atteggia come un vero e proprio processo di scoperta, fatto di tentativi, di sbagli, di argomentazioni dialettiche.
Ciò non significa evidentemente che il momento legislativo non rappresenti pur sempre la componente fondamentale del diritto moderno, se non altro perché segnala e trasmette agli interpreti alcuni valori che devono essere assunti come prevalenti nell'argomentazione giuridica. Proprio per questa ragione, le relazioni che sono qui pubblicate attestano chiaramente un'insoddisfazione di fondo nei confronti della tecnica "puntualistica" adottata dal legislatore, la quale è consistita nell'affrontare i problemi isolatamente, a seconda delle circostanze e delle convenienze del momento, senza tener conto della complessità e anche della delicatezza dell'ordinamento giuridico: al di là degli indubbi inconvenienti che si producono dal punto di vista della "leggibilità" delle fonti, e perciò della certezza del diritto, la mancanza di una chiara e coerente strategia riformista fa sì che si tenda a decidere in base a un criterio esclusivamente politico, ossia di prevalenza del gruppo o dell'interesse di volta in volta meglio rappresentato, anziché in base a un criterio di razionalizzazione "neutrale" dei problemi socio-economici che salvaguardi l'interesse generale (e perciò l'intera collettività).
Da questo punto di vista, la disciplina dei mutui ipotecari si presenta oggi come un cantiere aperto, che esige una riforma legislativa organica e coerente, finalizzata a dare più compiuta realizzazione agli obiettivi di certezza del diritto e di efficienza dell'ordinamento giuridico.
La speranza degli organizzatori di questo Convegno è che esso possa dare un contributo in tal senso.
Pier Luigi Fausti
Notaio in Bergamo
Docente presso la scuola di Notariato della Lombardia
Pietro Sirena
Docente di Istituzioni di Diritto Privato Università di Siena
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