Il Processo civile telematico ed i servizi della giustizia elettronica: le iniziative dell'Abi
Il Processo civile telematico ed i servizi della giustizia elettronica: le iniziative dell'Abi
di Luigi Capaldo
Responsabile settore giustizia Abi (Associazione bancaria italiana)
Premessa
Le tematiche che tratterò non riguardano solo le iniziative dell'Abi nel processo civile telematico (Pct), ma sono la cornice logica, giuridica e tecnologica dell'oggetto dell'odierno Convegno.
L'asta telematica è la sublimazione di un processo che deve essere virtuoso, ritardare la vendita esecutiva nel tempo significa bruciare risorse, efficienza, rapidità, con oneri diretti ed indiretti sia per il ceto creditorio bancario che per gli altri "attori". E' necessario pertanto operare in un quadro organizzato e sistematico.
Il tentativo dell'Abi di proporre l'introduzione nel codice di procedura civile di norme specifiche sulla vendita telematica risale al 2005; oggi finalmente le proposte elaborate dall'Abi - con la collaborazione di un gruppo di autorevoli giudici e grazie all'occasione offerta dal decreto legge sulla funzionalità del sistema giudiziario, recante previsioni sulla digitalizzazione della giustizia civile e penale - si è riusciti a far introdurre nel sistema normativo la possibilità dell'asta telematica esecutiva.
L'efficienza della giustizia è uno degli obbiettivi strategici del Paese, valido per tutti i settori ed ovviamente anche per il sistema bancario, che può svolgere in questa direzione un ruolo fondamentale nello sviluppo economico che può conseguire dall'ammodernamento del sistema giudiziario.
Il quadro della crisi della giustizia è stato ben rappresentato dal Ministro della giustizia (in Panorama 22 ottobre 2009, p. 60):
· «nel processo civile … il fardello dell'arretrato ammonta a oltre 5.400.000 procedimenti pendenti, con un trend di crescita apparentemente inarrestabile»;
· «la partita che si gioca su questo terreno è di straordinaria rilevanza»;
· «nel campo della giustizia ogni ritardo si traduce in danno per i cittadini»;
· e in questo campo «l'indecisionismo diventa uno strumento fallace che decreta inesorabilmente la disintegrazione di un intero sistema»;
· «oggi più che mai il recupero di efficienza del processo civile è necessario per liberare le tante risorse economiche per troppo tempo rimaste intrappolate nei Tribunali male organizzati e che:
· hanno tolto linfa vitale ai circuiti economico-produttivi
· rendendo poco appetibile, anche a potenziali investitori stranieri, l'approccio ai nostri apparati»;
Le norme sull'asta telematica sono giunte ora, ma il processo tecnologico è in continuo sviluppo da anni, in Italia ed in Europa: esistono concrete esperienze di aste telematiche giudiziarie del Tribunale di Milano nella vendita di beni mobili (in un giorno 1 milione di euro di fatturato, attraverso la vendita di 52 veicoli di grossa cilindrata), ma anche recenti casi di asta telematica immobiliare disposta con decreto del giudice. Come spesso accade, le norme derivano da prassi "virtuose" - comunque sempre suscettibili di miglioramenti - ed a completamento di un percorso iniziato molto prima.
Il tema della giustizia elettronica è più ampio di quello del processo civile telematico perché; gli obbiettivi di efficienza, durata, semplificazione, riduzione dei costi di gestione riguardano l'infrastruttura della giustizia sul piano generale.
Il ruolo e l'impegno dell'Abi
L'Abi è impegnata da tempo a sostenere e/o proporre progetti normativi, organizzativi e di Ict volti a perseguire la modernizzazione dei procedimenti giudiziari, ed in questa direzione è stata parte attiva in importanti riforme legislative che hanno riguardato il comparto delle procedure esecutive e concorsuali (realizzate con le leggi n. 302/1998, n. 80 e 263 del 2005 e con la n. 52 del 2006, D.lgs n. 5 del 2006 e successive disposizioni).
Le innovazioni introdotte da queste importanti riforme - sotto il profilo della razionalizzazione delle procedure oltre che della riduzione dei relativi tempi di durata - possono essere ulteriormente esaltate dagli obiettivi che il Pct si prefigge con la telematizzazione degli atti giudiziari e con soluzioni volte a migliorare l'organizzazione degli uffici giudiziari e la gestione dei procedimenti civili.
Il lavoro svolto fin ora - alla luce di quanto previsto nel Protocollo d'intesa del 2006 - è stato molto impegnativo per tutti ed anche per l'Abi.
L'Abi ha partecipato con propri rappresentanti al Comitato di coordinamento del Progetto - costituito presso il Ministero della giustizia - che si è riunito con cadenza quasi mensile, presidiando proattivamente lo stato di avanzamento dei lavori ed individuando tempestive soluzioni per ogni problema emerso sul piano tecnico, organizzativo o amministrativo.
Intensa e fattiva è stata l'attività dei "Cantieri di lavoro" e dei relativi "Gruppi Guida" presso i Tribunali cui l'Abi ha partecipato con i propri rappresentanti insieme agli esponenti della Dgsia e agli "attori" coinvolti (giudici, cancellieri, avvocati, notai, commercialisti, ecc.).
Ed ancora:
· nel dicembre 2008 è stato realizzato il software per lo scambio telematico degli atti processuali;
· è stata svolta e conclusa in molti Tribunali l'indispensabile attività di "data entry" per il recupero dei dati del fascicolo giudiziario (estremi anagrafici, estremi dell'atto giudiziario, ecc.);
· si è provveduto alla diffusione, formazione e presidio del nuovo sistema nei Tribunali interessati;
· è stata portata a termine l'attività volta ad individuare - attraverso la comparazione tra le prassi comportamentali ed organizzative rilevate presso i Tribunali interessati - le best practice ed i miglioramenti che potrebbero essere realizzati in tali sedi giudiziarie, al fine di garantire che la nuova modalità di gestione delle esecuzioni individuali e concorsuali siano utilizzate efficacemente dai Tribunali.
Lo stato del progetto
Il progetto sul Pct è oggi una concreta realtà rendendo possibile lo scambio via internet di atti informatici firmati digitalmente tra soggetti abilitati esterni (avvocati, curatori ed ausiliari del giudice) e soggetti abilitati interni (giudici e cancellieri), l'invio di notifiche elettroniche dalle cancellerie ai soggetti abilitati esterni, la "dematerializzazione" dei fascicoli cartacei e l'alimentazione semiautomatica dei registri di cancelleria.
Il Pct è con valore legale nelle procedure esecutive immobiliari presso 8 grandi Tribunali e cioè:
· dal 15 novembre 2009, Tribunale di Verona;
· dal 1° dicembre 2009, Tribunali di Milano, Brescia, Genova, Padova;
· dal 1° febbraio 2010, Tribunale di Roma;
· dal 1° aprile u.s. i Tribunali di Bologna e Torino.
Presso il Tribunale di Verona - l'Abi nelle sedi competenti - ha dato il proprio sostegno per lo sviluppo di altri due importanti tasselli del processo civile telematico quali i decreti ingiuntivi telematici e le notifiche in via telematica tramite gli ufficiali giudiziari dell'Unep (Ufficio notifiche esecuzioni e protesti). Si tratta di un'esperienza pilota che potrà essere esportata in tutte le sedi Unep dei Tribunali previsti dal Progetto sul Pct.
Nel 2010 ci impegneremo per portare a termine il Pct, con valore legale per le esecuzioni, nei Tribunali di Catania, Monza, Palermo, Firenze, Bari, Napoli - per giungere a completamento entro lo stesso anno [nota 1].
La prospettiva è positiva non solo in chiave di amministrazione giudiziaria ma anche per l'utenza del "servizio giustizia" che richiede il recupero dell'efficienza e la riduzione dei costi. In questa materia L'Abi ha organizzato due recenti Convegni che hanno dato conferma della validità del percorso iniziato in direzione del processo civile telematico e dell'informatizzazione della giustizia in senso lato.
Il decreto legge sulla funzionalità della giustizia
Il decreto legge sulla funzionalità della giustizia [nota 2] è un ulteriore importante tassello perché; prevede: l'emanazione di nuove norme tecniche sul processo telematico civile e penale, che presumibilmente comporteranno innovazioni per l'architettura del processo civile telematico; la possibilità del pagamento telematico delle spese di giustizia; l'incentivazione all'uso di copie informatiche al posto delle cartacee, penalizzate da costi superiori, per accelerare una completa digitalizzazione del processo.
Sono state introdotte norme sulla presentazione delle offerte, sul versamento delle cauzioni, sullo svolgimento della gara, sul pagamento del prezzo, superando finalmente anacronistiche previsioni che, ad esempio, ancora prevedevano il pagamento del prezzo della vendita solo per contante.
Abi e Notariato: razionalizzazione del processo esecutivo e finanziamenti agli aggiudicatari di aste giudiziarie
Aldilà delle norme - la cui assenza è spesso un alibi per non fare - le prassi virtuose sono la concreta dimostrazione di come si possano realizzare importanti innovazioni nelle procedure esecutive prima ancora che intervengano le riforme legislative. L'Abi ed il Notariato spesso si sono mossi in sinergia in questo percorso: dalla delega notarile del 1998 al finanziamento agli aggiudicatari. Pertanto, anche per l'asta telematica è necessario confrontarsi con le prassi e le regole vigenti, tra cui quelle sul Processo civile telematico.
Le procedure per i finanziamenti agli aggiudicatari sono contenute nelle convenzioni Abi siglate con circa 100 Tribunali, cui aderiscono circa 130 banche. Tali procedure sono state condivise con il Consiglio Nazionale del Notariato nel 2007 e comunicate a tutti i Tribunali italiani. La schematizzazione dell'intervento e l'obbiettivo sono quelli di ampliare la possibilità di partecipazione alla asta del comune cittadino. Questo è un salto di qualità, nel senso di non limitare l'accesso solo ad alcuni soggetti e quindi favorire la più ampia possibilità di vendita dei beni.
Il tema della gara "aperta" o "chiusa" per l'asta telematica deve egualmente confrontarsi con questi obbiettivi; è evidente peraltro che deve esserci la certezza sul piano civilistico e penalistico che i soggetti siano identificati e legittimati a parteciparvi, ma questo accertamento può avvenire con mezzi diversi, ad esempio attraverso l'intervento del notaio che ben può identificare l'identità, ovvero attraverso l'applicazione degli stessi adempimenti che la normativa sull'antiriciclaggio pone a carico degli intermediari ai fini dell'identificazione dei clienti.
La procedura per il finanziamento degli aggiudicatari è avviata dal cittadino che contatta le banche aderenti, la banca avvia l'istruttoria con la concessione del mutuo secondo le condizioni economiche de essa offerte ed infine il mutuo, concluso sotto forma di contratto preliminare, viene concesso solo in caso di effettiva aggiudicazione. Tutto ciò avviene con la contestuale partecipazione del notaio, del giudice e del funzionario di cancelleria per arrivare alla stipula per atto pubblico del contratto definitivo di mutuo, alla concessione dell'ipoteca e quindi all'emissione del decreto di trasferimento.
La formazione per la giustizia elettronica, il portale Abifor e-justice e l'asta giudiziaria telematica
Altro tassello strumentale alla diffusione della cultura informatica nel processo civile telematico è la formazione. Un ulteriore segnale di grande attenzione dell'Abi allo sviluppo del processo telematico e, in generale, dei servizi della giustizia elettronica ha riguardato proprio il tema della formazione giudiziaria, quale fondamentale veicolo per il corretto uso degli strumenti elettronici nel settore della giustizia.
l'Abi - con il patrocinio e la collaborazione del Ministero della Giustizia, Direzione Generale Sistemi informativi (Dgsia) - ha sviluppato un Progetto di formazione e-learning destinato a tutti gli operatori (privati e pubblici) interessati alla materia, al fine di favorire una diffusa conoscenza ed adozione degli strumenti del processo civile telematico e, più in generale, di tutti i "servizi" della giustizia elettronica.
Tale progetto è stato presentato a Rimini lo scorso 3 dicembre in occasione del Seminario - "Abixe-justice: Formazione a distanza e processo telematico" - organizzato all'interno del Salone della giustizia.
E' nato così il portale "Abifor e-justice" - che sarà fra breve operativo - dedicato ai temi della giustizia elettronica in Italia e in Europa, con l'obiettivo di:
· trasferire le conoscenze e le competenze necessarie per il corretto utilizzo degli strumenti informatici disponibili in materia;
· contribuire allo scambio di informazioni e best practice tra gli operatori;
· agevolare la costruzione di una cultura specializzata sulla giustizia elettronica;
· fornire assistenza ed ulteriori servizi correlati e strumentali allo sviluppo del Pct attraverso apposito punto di accesso telematico (PdA - Abigiustizia) integrato nel portale medesimo.
Il Pda - Abi giustizia, che è stato recentemente certificato dal Ministero giustizia, ha lo scopo di:
1. supportare operativamente lo sviluppo del processo telematico per le banche, i professionisti e gli operatori di giustizia;
2. erogare formazione a distanza sul Pct e, più in generale, sui servizi della giustizia elettronica;
3. consentire la consultazione dei dati e lo scambio di atti con l'amministrazione giudiziaria e le cancellerie dei Tribunali ai soggetti ed Enti che non abbiano ancora un proprio PdA.
Supporteremo gli Ordini che sono attualmente privi di un proprio PdA per accelerare lo sviluppo del PCT su tutto il territorio nazionale, come è già accaduto in qualche caso.
Le finalità del progetto formativo hanno consentito all'Abi di partecipare - insieme al Ministero della giustizia - ad un bando di finanziamento comunitario per progetti transnazionali finalizzati alla formazione a distanza di operatori sul tema della giustizia elettronica.
Sono nostri partner, in quanto hanno formalmente aderito al progetto in parola, tenuto conto della dimensione europea dell'iniziativa, anche i Ministeri della giustizia tedesco ed austriaco.
E' in via di definizione il primo corso e-learning sul Pct. Le aste telematiche avranno evidenza nel portale Abifor e-justice, che ambisce ad essere il "Portale della giustizia elettronica".
Importanti sono anche la pubblicità via web ed il portale nazionale, cui sta lavorando il Ministero della giustizia, che diventerà il punto di riferimento per la pubblicità delle vendite esecutive - una sorta di google delle vendite esecutive - non esclusivo, nel senso che d'ora in avanti potranno collegarsi ad esso tutte le società specializzate al fine di una migliore organizzazione degli avvisi di vendita. Ciò è importante perché; rendere omogenea la pubblicità in questa materia significa anche facilitarne la percezione nel pubblico e favorirne la chiarezza, la trasparenza e l'efficienza.
Al portale Abifor e-justice hanno aderito gli Ordini degli avvocati di Verona, Milano, Napoli, la Fondazione forense bolognese e l'Unione Triveneta (che rappresenta 16 Ordini forensi). L'invito ad aderire è ovviamente rivolto anche al Consiglio Nazionale del Notariato e al Consiglio Nazionale Forense.
Lo sviluppo delle iniziative promosse dal portale Abifor e-justice sarà accompagnato da una serie di incontri territoriali con i Tribunali e tutte le categorie professionali interessate.
Il sistema di formazione a distanza attraverso il quale saranno rilasciate le abilitazioni prevede un "gemellaggio" con gli Ordini forensi sullo stesso corso e-learning per ottenere la smartcard e la qualifica di avvocato telematico alla fine del corso. Poiché; è impossibile raggiungere in tempi rapidi gli avvocati interessati (circa 220.000) attraverso una formazione tradizionale in house, l'unico sistema è quello di una formazione e-learning, organizzata ed interattiva, perchè per raggiungere questa moltitudine di professionisti è necessario lavorare su larga scala ed in sinergia.
E ciò spiega l'adesione al Portale degli Ordini forensi che ho richiamato - dovuta non a ragioni meramente formali o puramente ideologiche, ma ad opportunità concrete ed operative - perché; muoversi insieme per l'efficienza della giustizia può eliminare un po' di crisi in questo settore e favorire l'evoluzione di soluzioni processuali innovative, tra cui rientra quella delle aste esecutive telematiche.
[nota 1] Verrà cioè conferito "valore legale" agli atti informatici relativi alle esecuzioni individuali e concorsuali trasmessi tra soggetti abilitati esterni (avvocati, curatori ed ausiliari del giudice) e soggetti abilitati interni.
[nota 2] Decreto-legge n. 193/2009, recante "Interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario" convertito in legge 22 febbraio 2010, n. 24.
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