Conclusioni
Conclusioni
di Roberto Braccio
Notaio in Brindisi Coordinatore della Commissione Informatica Consiglio Nazionale del Notariato
Il volume raccoglie i materiali dei due Convegni, svolti a Milano ed a Firenze, rispettivamente nel maggio e nell'ottobre del 2010, entrambi incentrati sull'atto notarile informatico.
Le pregevoli relazioni, che portano la firma di notai, magistrati, docenti universitari, dirigenti della P.A., vengono qui presentate come corpus unitario, nell'ambizioso tentativo di offrire al lettore una panoramica a 360 gradi sull'atto informatico, e su tutto ciò che intorno ad esso ruota, o dovrà ruotare. In questo senso, il volume aspira ad essere la prima monografia completa sull'argomento.
Tale scelta editoriale ha reso necessario, in alcuni casi, modificare le relazioni rispetto alla stesura originale, perché, come è noto, tra il Convegno di Milano e quello di Firenze c'è stata l'emanazione del D.lgs. 110/2010, grazie al quale l'atto notarile informatico si è affacciato alla ribalta dell'ordinamento giuridico. Ed infatti, a Milano se ne è discusso de jure condendo, e dunque più in termini di riflessione accademica, di teoria generale del documento, di inquadramento nel sistema della pubblicità, mentre a Firenze l'attenzione si è maggiormente incentrata sulla esegesi delle nuove norme, e sulle prospettive applicative che in una certa misura già sono emerse, ma che in gran parte possono solo intravedersi, in attesa che i decreti attuativi del D.lgs. 110 definiscano con nitidezza i margini della strada oggi solo tracciata. Strada che va percorsa, per il Notariato, con entusiasmo, fiducia, prudenza e senso di responsabilità.
Prudenza e senso di responsabilità, in particolare, dovranno illuminare la scelta delle tessere che comporranno il mosaico: per accennare solo alle più importanti, dovrà essere molto ponderata la scelta sulle firme elettroniche ammissibili per le parti dell'atto, sul sistema di conservazione a norma degli atti, sulle modalità di tenuta del repertorio, sulle regole di accessibilità da parte del Conservatore dell'Archivio ispezionante, sulle annotazioni sia a margine dell'originale informatico sia sul repertorio, sul rilascio delle copie esecutive. In generale, si imporrà uno sforzo interpretativo per coordinare le regole dell'atto notarile informatico con le disposizioni della legge notarile che furono concepite per l'atto cartaceo, quali, ad esempio, le norme relative all'atto con intervento di analfabeti, non vedenti, non udenti, stranieri. Su tutti questi temi il Notariato porterà il suo contributo di esperienza e riflessione all'attenzione di chi dovrà scrivere le norme di attuazione.
Non può tacersi, inoltre, che l'atto informatico non è autosufficiente, nel senso che esso potrà affermarsi e prosperare solo se sarà risolto il problema della sua conservazione nel tempo, oltre l'orizzonte di vita media (professionale) di ciascun notaio. Infatti, come per l'atto cartaceo ed anzi in misura ancora maggiore, dovrà esserne assicurata la conservazione a norma negli Archivi notarili, e dopo negli Archivi di Stato. Sotto questo profilo, il problema della conservazione si connota di aspetti, oltre che meramente pratici o giuridici, anche storici e culturali. Anche su questo fronte, il Notariato è a disposizione, nella consapevolezza che il sistema complesso notaio/atto notarile/Archivio notarile ha dato eccellente prova di sè nei secoli, e così dovrà essere anche per il futuro.
Nel chiudere queste brevi note conclusive, desidero ringraziare quanti hanno contribuito alla pubblicazione di questo volume, dai relatori, agli organizzatori dei Convegni di Milano e Firenze, alla Fondazione italiana per il Notariato; un ringraziamento particolare merita il collega Bruno Barzellotti, Coordinatore della Commissione informatica del Consiglio nazionale all'epoca in cui il progetto del ciclo di Convegni ha visto la luce.
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