Il contributo della prassi notarile alla evoluzione della disciplina delle situazioni reali - INTRODUZIONE
INTRODUZIONE

Con viva soddisfazione pubblichiamo gli atti del convegno di studi “Il contributo della prassi notarile alla evoluzione della disciplina delle situazioni reali”, promosso dalla Fondazione italiana del Nota- riato in collaborazione con la Fondazione Cesifin Alberto Predieri ed il Consiglio notarile di Firenze. Le ragioni del Convegno e della odierna pubblicazione dei relativi atti sono ben sintetizzate nella pre- sentazione a suo tempo stampata nella locandina: «tra le finalità del convegno vi è l’intento di avviare una riflessione sull’influenza esercitata dalla prassi notarile sul diritto vivente in materia di proprietà e diritti reali, per verificare se essa abbia semplicemente accompagnato le correnti della vita attraverso un ordinato empirismo o abbia contribuito ad una evoluzione della disciplina di alcuni modelli nego- ziali, fornendo adeguata veste giuridica alle esigenze di elasticità e concretezza emerse nella complessa realtà economico-sociale del nostro tempo».
Oggi l’ordine giuridico ricomincia ad essere pensato in una misura più complessa rispetto a qualche decennio addietro. Siamo stati troppo abituati alle virtù taumaturgiche del legislatore; siamo stati troppo abituati ad affidargli il monopolio della produzione giuridica.
Non si tratta di negare il grosso e prevalente ruolo che la legge ha e non potrà non avere in una società intricata e complessa quale la nostra attuale; si tratta invece di recuperare quel pluralismo giuridico che a quasi Settanta anni dalla promulgazione della Costituzione è rimasto per troppi aspetti vitali un disegno sepolto nel testo costituzionale, affermato soltanto nelle pagine coraggiose di alcuni giuristi (autorevoli, ma certamente non molti).
Oggi dobbiamo operare parecchi recuperi rispetto a quella visione anchilosante e il primo passo può essere proprio rappresentato dall’immersione della legge nel più ampio crogiolo dell’esperienza con- temporanea, dove emergono forze, come la prassi negoziale notarile, che indirizzano il corso del diritto vivente e vi incidono a fondo. Un primo passo che deve portare al risultato di una visione critica di quel “letto di Procuste” che è oggi per la società e per l’azione all’interno di essa del diritto il decrepito dogma della c.d. gerarchia delle fonti.
Il volume rispecchia con fedeltà gli atti della giornata di studi così come effettivamente si svolse a Firenze il giorno 8 maggio 2015(*), nella prestigiosa sede di Palazzo Incontri in via de’ Pucci, con l’ag- giunta di due notevoli contributi che arricchiscono il materiale del convegno e si inseriscono a pieno titolo nella riflessione attuale sul ruolo della prassi notarile nel diritto contemporaneo. Il primo redatto dal dott. Giuseppe Musolino dedicato alla “Dialettica fra tipicità e tensione all’evoluzione nella di- sciplina delle situazioni reali. Le servitù prediali”. Il secondo frutto delle indagini del dott. Guglielmo Bevivino in tema di “Soft law e orientamenti interpretativi dei Consigli notarili: sul ruolo delle massime notarili nel quadro delle fonti del diritto” che rappresenta un primo risultato di un assegno di ricerca co-finanziato dalla Fondazione Italiana del Notariato e dalla Università degli Studi di Firenze.

Massimo Palazzo
Notaio in Pontassieve
Presidente della Fondazione italiana del Notariato
Consigliere nazionale del Notariato

(*)Si segnala che gli Autori, ove ritenuto di interesse, hanno integrato il proprio contributo scritto tenendo conto di novità normative sopravvenute (ndr).

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