Introduzione
Introduzione
di Andrea Fusaro
Notaio in Genova
Ordinario di Sistemi giuridici comparati, Università di Genova
In un recente incontro scientifico napoletano s’è evocata la pubblicazione di un libro sui patti successori a metà anni settanta(1)ed è stato ricordato che all’epoca quest’area del diritto privato era appannaggio dei notai. Negli anni ottanta hanno visto la luce altri studi sui patti(2), mentre il testamento è rimasto a lungo ai margini delle frequentazioni degli accademici, accudito solo dal Notariato, angelo di questo focolare.
Sembra che tra i civilisti all’epoca più rampanti circolassero apprezzamenti negativi nei confronti della presenza di un intero libro del codice civile dedicato - così si stigmatizzava - a pochi sbadati che avevano commesso errori nel redigere testamento. La battuta riassumeva bene lo spirito accademico all’epoca prevalente, che peraltro non è del tutto tramontato: tuttora, come pure si è registrato, la disciplina delle successioni è spesso percepita come un diritto tetro.
Nel frattempo s’è nondimeno registrata una certa rimonta: questo settore sembra aver parzialmente recuperato interesse, nonostante i pregiudizi dei cultori del diritto degli affari; qualcuno ha addirittura percepito una certa qual effervescenza. Altri sottolinea invece che, qualora i discorsi sulla famiglia e quelli sulle successioni vengano accostati, i primi appaiono progressisti, i secondi dogmatici. L’osservazione della realtà giudiziaria, la lettura delle statistiche offerte dal Ministero della giustizia in tema di testamenti pubblicati, rassicurano circa la vitalità dello strumento, specie dell’olografo, che è diffuso presso i vari ceti sociali, ovviamente in presenza di disponibilità economiche, soprattutto di immobili, e comunque presso la fascia di popolazione in età più matura.
Il testamento è esposto alle emergenze dei tempi, aspira ad assumere i contenuti più diversi(3); la depatrimonializzazione è attualmente colta su più fronti, tra i quali l’eredità digitale(4).
Anche il Notariato come corporazione si occupa del testamento, sotto varie forme.
Tra le iniziative correnti si segnala la campagna a favore del Testamento solidale(5). Un resoconto recente attesta che «... Sempre più Italiani scelgono il testamento solidale o guardano a questa possibilità con interesse... negli ultimi 10 anni, il 10% degli Italiani ha inserito un lascito solidale nelle ultime volontà. A disporre un lascito solidale sono soprattutto le donne, in oltre il 60% dei casi, quasi 2 Italiane su 3. In larga parte, il fenomeno riguarda medie e piccole entità: in oltre il 50% dei casi il valore del lascito è sotto i 20mila euro, mentre Il 25% ammonta a una cifra compresa tra i 20mila e i 50mila euro. Solo una piccola quota dei lasciti effettuati, pari all’8,5%, va oltre i 100mila euro».
Il fenomeno non è certo recente, si ricorda che: «...nel passato più remoto spuntano i nomi di Giuseppe Verdi e Alessandro Manzoni, che disposero lasciti solidali nelle loro ultime volontà: il primo a favore degli ‘Asili Centrali’, degli Istituti dei ‘Rachitici’, dei ‘Sordo Muti’ e dei ‘Ciechi’ di Genova ...».
Si trascorre, dunque, dall’idea demiurgica della programmazione ereditaria al testamento solidale. Numerosi gli spunti rielaborati dagli studiosi: l’autonomia testamentaria è colta quale espressione di sussidiarietà, si suggerisce di sottoporre limiti e divieti al giudizio di ragionevolezza costituzionale(6), si auspica un controllo anche di meritevolezza(7).
Questi gli obiettivi del convegno prefigurati nel programma riprodotto nella locandina: «il convegno intende mettere in evidenza come la materia testamentaria abbia occupato, nel passato, un posto di riguardo nell’iter di studio per la formazione di intere generazioni di notai, a partire dagli insegnamenti di ars notariae, e come il testamento abbia rappresentato per secoli un atto aperto alle più diverse espressioni della volontà del testatore, strumento duttile ed efficace per sofisticate forme di trasmissione dei beni tra le generazioni, a prescindere dall’entità dei patrimoni.
Il convegno prenderà poi in esame le riforme che hanno posto limiti sempre più ristretti all’autonomia del testatore e alla libera espressione delle sue ultime volontà, per verificare fino a che punto siano ancora degni di attenzione gli interessi e le aspirazioni che nel passato si realizzarono facendo ricorso alla forma testamentaria, se siano ancora giustificate le tante limitazioni imposte dalla legge alla libera volontà del testatore e quali siano le forme e gli strumenti più adatti perché il testamento, anche ad opera di un rinnovato impegno del notaio, quale professionista dotato di larga esperienza in materia, ritorni ad assumere il ruolo che gli compete nell’ambito degli atti mortis causa».
Null’altro, se non ringraziare l’Università di Genova, la Fondazione del Notariato, il Consiglio notarile di Genova, nonché moderatori e relatori che hanno raccolto l’invito a prender parte a questo convegno; infine augurare buon lavoro.
(1) M.V. DE GIORGI, I patti sulle successioni future, Napoli, 1976.
(2) A. PALAZZO, Autonomia contrattuale e successioni anomale, Napoli, 1983.
(3) V. FERRARI, Successione per testamento e trasformazioni sociali, Edizioni di comunità, 1972; G. GIAMPICCOLO, Il contenuto atipico del testamento, Milano, 1954.
(4) Ad esempio, i lasciti della posta elettronica, su cui si rinvia a U.BECHINI, «Password, credenziali e successione mortis causa», Studio n. 6-2007/IG del Consiglio Nazionale del Notariato, Approvato dalla Commissione Studi di Informatica Giuridica l’11 maggio 2007. Si veda, altresì, «”La password. In eredità”. Ma serve il testamento», in www.aiip.it, il sito dell’Associazione Italiana Internet Provider.
(5) Albino Farina, Consigliere Responsabile dei Rapporti con il Terzo Settore e con le Associazioni dei Consumatori del Consiglio Nazionale del Notariato, ha dichiarato: «Noi siamo accanto al Comitato Testamento Solidale sin dalla sua nascita per parlare di lasciti in modo positivo, per dare sì un’informazione esaustiva e chiara a chiunque voglia saperne di più sul tema, ma anche per raccontare la storia di chi, con un gesto di altruismo, ha cambiato la vita a tante persone. Gli Italiani sono sempre più attenti e interessati ad approfondire la possibilità di inserire un lascito solidale nelle ultime volontà, ed in questa prospettiva il notaio è un riferimento concreto per i cittadini, che può fornire informazioni e consigli senza alcun impegno». Piccole curiosità di grandi gesti di solidarietà - Come in tutte le cose della vita, non mancano curiosità e aneddoti neanche sui lasciti solidali. C’è chi ha inviato per email all’organizzazione la copia del suo testamento già registrato presso l’Archivio notarile della sua provincia poiché il notaio che lo aveva compilato era defunto. Il testatore in questione chiedeva alla Onlus di verificare che fosse ancora in vita qualora non avesse più ricevuto una sua comunicazione e, in caso, di procedere con la pubblicazione del suo testamento e l’attuazione delle sue ultime volontà. Non mancano i giovani. Come il caso di un ragazzo di 28 anni che, impaurito dall’idea di intraprendere il primo viaggio all’estero, ha predisposto un testamento solidale; così come una mamma di 37 anni che ha deciso di donare i mobili della sua casa e le collane che ha realizzato ad un’organizzazione del Comitato Testamento Solidale. E c’è chi più semplicemente dona somme di denaro. È stato il caso di uno dei più recenti lasciti solidali passati in rassegna dalle cronache nazionali, quello dei due coniugi di Bergamo morti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro e che avevano predisposto le stesse ultime volontà, donando l’intero patrimonio di 5 milioni di euro a 11 realtà del no profit, tra cui una delle organizzazioni del Comitato Testamento Solidale».
(6) G. PERLINGIERI, Profili applicativi della ragionevolezza nel diritto civile, Napoli, 2015.
(7) S. PAGLIANTINI, Causa e motivi del regolamento testamentario, Napoli, 2000.
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